Considerazioni sul Meccanismo Elettorale del CdA

Il sistema elettorale del Consiglio di Amministrazione (CdA) del Politecnico di Torino ha alcune peculiarità rispetto sia ad altre elezini interne sia ad analoghe elezioni in altri atenei, che lo rendono unico e meritano qualche riflessione approfondita, specie dopo tre tornate dalla sua istituzione.

La prima e più significativa singolarità è l’adozione di due urne, una per il personale docente ed uno per quello PTA, in cui si raccolgono le preferenze delle due rispettive categorie, ma abbinate a un’unica lista condivisa di candidati (Art. 12 comma 5 Statuto).

La seconda singolarità è che i docenti per eleggere quattro rappresentanti, possono esprimere fino a due preferenze ma i voti devono essere per candidati di genere diverso. Il doppio voto è una caratteristica condivista con varie altre elezioni del Politecnico di Torino, ma è una caratteristica distintiva, ad esempio rispetto al Politecnico di Milano. Il vincolo sul genere distinto delle preferenze è stato introdotto solamente a partire dall’ultima tornata (2020).

Riepilogo del Funzionamento delle Elezioni CdA

Il CdA è formato da 11 componenti, nello specifico:

  • il Rettore che lo presiede,
  • quattro membri interni eletti dal personale docente,
  • un membro interno eletto dal personale PTA,
  • tre membri esterni all’ateneo designati dal Senato Accademico,
  • un rappresentante degli studenti.

Il personale interno dell’ateneo può proporre la propria candidatura per i cinque posti riservati (4+1). Successivamente, un Comitato nominato dal SA verifica i requisiti dei candidati, in particolare “essere in possesso di comprovata competenza in campo gestionale ovvero di un’esperienza professionale di alto livello con una necessaria attenzione alla qualificazione scientifica culturale”, oltre a non avere riportato condanne per reati contro la PA. Questo passaggio puramente formale è necessario per soddisfare la lettera della legge 240/2010, ma nei fatti non ha mai scartato nessun candidato. I candidati con una comprovata e verificata esperienza formano una unica lista elettorale che include sia candidati docenti che PTA.

Le votazioni si svolgono con un meccanismo di doppia urna, una che riceverà le preferenze espresse dall’elettorato docente e una per quelle dell’elettorato PTA. Le due urne sono completamente distinte.

Nelle elezioni del politecncico vale l’Art. 35, comma 1 dello statuto, secondo il quale il numero di preferenze esprimibili è fino a “un terzo, arrotondato all’intero superiore, [del numero] dei nominativi da designare.”.

Le modalità di espressione delle preferenza sono leggermente diverse per le due urne:

  • il personale docente dovendo eleggere quattro membri può esprimere fino a due preferenze,
  • inoltre, a partire dalle elezioni del 2020 le preferenze (se espresse entrambe) devono essere per candidati di genere diverso (Art. 10, comma 5 Regolamento Elezioni CdA)
  • il personale PTA (dovendo eleggeere un solo candidato) può esprimere una sola preferenza.

Il Problema della Doppia Urna con una Singola Lista

L’adozione della singola lista, in base a quanto ricordo della redazione dello statuto, è legata alla motivazione, astrattamente nobile, che pone su un piano di uguaglianza le due categorie, ovvero i docenti potrebbero decidere di eleggere come proprio rappresentante un membro del PTA e viceversa.

Nella pratica dare un voto ad un candidato non della propria categoria equivale di fatto a votare scheda bianca: ogni categoria di fatto vota con larga prevalenza i propri candidati e le preferenze assegnate in un’urna non contribuiscono all’elezione nell’altra.

Esiste il rischio che se gli elettori non sono consci di questo meccanismo, la lista unica abbia l’effetto di generare una sorta di candidati civetta che attraggono voti che in un contesto divereso avrebbero potuto andare ad un altro candidato.

Se osserviamo gli esiti delle ultime quattro elezioni possiamo notare come, salvo l’ultima tornata dove è stato esplicitamente menzionato il problema, le preferenze andate ai candidati dell’altra categoria avrebbero potenzialmente potuto cambiare l’esito, invertendo la posizione dell’ultimo candidato eletto con il primo escluso.

Osservando le elezioni del 2024:

  • Le 43 preferenze che Pappani ha ricevuto dal personale docente, ininfluenti in quest’urna, avrebbero potuto, a pari genere, proiettare l’ultima degli eletti (Lami) in prima posizione. Ma non ci sarebbe stata una variazione degli eletti, visto il significativo distacco tra l’ultima degli eletti ed il non eletto (Vaccarino)
  • Nell’urna PAT, il grande distacco tra l’eletto (Griva) e la prima dei non eletti (Pappani) è tale che i voti ai docenti non avrebbero cambiato nulla.

Osservando le elezioni del 2020:

  • Le 9 preferenze che Di Venere ha ricevuto dal personale docente, ininfluenti in quest’urna, avrebbero potuto, a pari genere, invertire le posizioni tra l’ultimo eletto, Audenino, e la prima non eletta, Serra (distanziati di 6 proferenze)
  • Le 43 preferenze che Demartini ha ricevuto dal personale PTA, inutili alla sua elezione perché nell’urna docenti, o anche i 44 ricevuti da Serra avrebbero potuto invertire le posizioni tra l’eletto, Curtabbi, e la prima non eletta, Di Venere (distanziati di 37 preferenze)

Osservando le elezioni del 2016:

  • la somma delle preferenze per i due candidati PTA più votati nell’urna dei docenti (Maccario 15 e Piserchia 14) pari a 29, supera la differenza che esiste tra l’ultimo degli eletti (Montuschi) ed il primo degli esclusi (Germak) pari a 23.
  • la somma delle preferenze per i due candidati docenti più votati nell’urna PTA (Germark 14 e Velardocchia 10) pari a 24, supera la differenza che esiste tra il candidato eletto (Curtabbi) e la prima degli esclusi (Maccario) pari a 23.

Osservando le elezioni del 2013:

  • la somma delle preferenze per tutt i candidati PTA votati nell’urna dei docenti pari a 50, supera la differenza che esiste tra l’ultimo degli eletti (Mellano) ed il primo degli esclusi (Curri) pari a 45.
  • le preferenze per uno dei due candidati docenti più votati nell’urna PTA (Marchis 10 o Monaco 9), superano la differenza che esiste tra il candidato eletto (Barisone) e il primo degli esclusi (Curtabbi) pari a 5.

Doppio Voto

Il doppio voto, di nuovo sulla base di quanto ricordo, è stato pensato per rendere meno “manipolabili” le elezioni. Nei fatti quello che si nota è che in previsione di elezioni con preferenze multiple c’è una ricerca di altri candidati per formare dei ticket in cui i sostenitori di uno dei due candidati votano anche l’altro e viceversa.

Osservando la percentuali di votanti che hanno espresso una sola preferenza, si nota che c’è una parte non trascurabile di elettori che decidono di non esprimere la seconda preferenza: probabilmente se un candidato non si accorda, i suoi sostenitori non usano il secondo voto.

Vincolo di genere

È interessante osservare l’effetto della doppia preferenza con il vincolo sul genere disgiunto delle preferenze, che è stato introdotto nel 2020.

Nelle due elezioni precedenti l’introduzione del vincolo di genere, nessuna donna si è candidata (salvo una elezione suppletiva) e di conseguenza eletta.

In base al Regolamento per la Designazione del CdA del 2012, in particolare Art 6, comma 3: “[…] qualora il numero dei candidati esterni e/o interni per ciascun genere risulti inferiore al 30% del numero complessivo della relativa tipologia di candidati […]” i termini vengono riaperti.

Nei fatti la riapertura dei termini non è mai stata efficace nell’incentivare la partecipazione femminile.

Le cose sono cambiate notevolmente con l’introduzione del nuovo Regolanmento per la Designazione del CdA del 2020, in particolare l’Art 10, comma 5: “Ogni professore e ricercatore dispone di due preferenze e, qualora intenda esprimerle entrambe, esse debbono necessariamente essere di genere differente […]”

In seguito a questo nuovo vincolo, su 5 candidati del personale docente, ben 3 erano di genere femminile e su quattro consiglieri eletti, due erano donne. Il risultato netto è stato un incremento notevole sia della partecipazione che dell’effettiva elezione da parte della popolazione docente femminile.

In seguito a questo nuovo vincolo, nel 2020, su 5 candidati del personale docente, ben 3 erano di genere femminile e su quattro consiglieri eletti, due erano donne. Nelle ultime elezioni, 5 candidati tra cui 2 di genere femminile, con perfetta parità di genere fra gli eletti.

Il risultato netto è stato un incremento notevole sia della partecipazione da parte della popolazione docente femminile che nell’effettiva elezione.

AnnoCandidateEletteDocenti% Candidate% Elette
20130090%0%
20160050%0%
202032560%66.7%
202422540%100%
Candidature femminili con nuovo statuto

Conclusioni

Non esiste una motivazione forte per mantenere la singola lista con la doppia urna. Sarebbe preferibile passare ad una doppia lista, come in molti altri atenei. Questo avrebbe il vantaggio di avere una procedura semplice, di facile comprensione e priva di potenziali effetti collaterali.

Il doppio voto (in realtà intero superiore di 1/3) di per se non ha dimostrato vantaggi, ma combinato con il vincolo di genere disgiunto ha invece cambiato radicalmente la partecipazione femminile al CdA e la composizione di genere del CdA.

Riferimenti

Statuto PolitTo

Regolamento Generale di Ateneo PoliTo

Regolamento per la Designazione del Consiglio di Amministrazione

Statuto PoliMi

RGA Polimi


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